Nell’ultima settimana di Luglio sono partita alla volta del sud della California, da Fiumicino direzione Los Angeles. Atterrata a LA, la mia amica Diana (la quale intervistai in questo articolo), mi è venuta a prendere e siamo immediatamente andate in centro ad esplorare.
Come prima cosa ci siamo dirette ad Hollywood, che dista circa 20 min dall’aereoporto, e siamo andate a vedere principalmente la walk of fame. Almeno una volta nella vita penso che chiunque si sia chiesto come sia Hollywood in realtà, visto che viene rappresentata spessissimo nei film e dopo esserci stata posso confermare che molto simile a come la vediamo nei film. Si respira un’aria “da set”, anche se allo stesso tempo risulta quasi strano, da turista, vedere le persone che vivono lì vivere la loro quotidianità, perché per l’appunto sembra di essere sul set di un film. Nonostante ciò mi ha stupito la lunghezza della walk of fame, è su due lati ma è davvero molto lunga, e lì troverete nomi di attori, registi, cantanti etc.
Dopo aver fatto tutta la strada ed aver girato per il quartiere siamo andate a vedere la famosa via dei murales, Melrose avenue (dove ci sono le ali di Colette Miller per intenderci) e abbiamo esplorato un po’ il quartiere dove si trovano.
Molti si fermano a vedere le ali, ma in realtà nelle zone limitrofe ci sono anche molti altri murales degni di nota, qui sotto vi lascio qualche foto.
Dopo aver scattato qualche foto, ci siamo dirette a Santa Monica, che dista circa 25 min in macchina da lì.
Come potete notare, tutti gli spostamenti li abbiamo fatti in macchina, senza è a dir poco impossibile, tant’è vero che alla radio molte delle pubblicità di rivenditori di auto e di assicurazioni per la macchina ironizzavano sul disservizio che vi è riguardo i mezzi di trasporto ad LA e in generale un po’ ovunque. Se pensate di fare un viaggio simile in California, anche senza spostarvi tantissimo, una macchina vi servirà, perché le distanze sono molto diverse da come siamo abituati noi in Italia; da un punto all’altro di LA potreste anche impiegare un’ora per andarci. Tornando a Santa Monica, a dire la verità ci ho lasciato un pezzettino di cuore. Come si arriva in città si vede il mare sovrastato dallo skyline della città e questa zona è decisamente molto più tranquilla di Hollywood e sicuramente più “vivibile”. Il molo è bellissimo, e da lì il tramonto tra il molo, la spiaggia e le luci della città alle spalle, è semplicemente mozzafiato.
A Santa Monica finisce anche la famosissima Routte 66, ed infatti sul molo vi è un segnale che dice “Santa Monica 66 END Of Trial” ed è abbastanza comune vedere una fila di persone che aspettano di farsi la foto vicino l’insegna. Non so bene perché ma Santa Monica per me ha qualcosa di magico, vuoi perché l’ho vista il primo giorno e quindi avevo l’hype per qualsiasi cosa, vuoi perché era sera, c’era un tramonto spettacolare, ma ho un ricordo speciale di quel posto.
Dopo questo intenso pomeriggio, come ultima tappa per la giornata, siamo andate a vedere le urban lights di Los Angeles, una scultura assemblata di Chris Burden, posizionata all’ingresso del Los Angeles County Museum of Art. Una scultura molto suggestiva e indubbiamente molto bella di sera con il buio e l’unica luce proveniente dalle luci.
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