Anyoung a tutti! Anche oggi è stata una giornata un po’ particolare, un po’ per la nostra destinazione un po’ per gli avvenimenti della giornata. Oggi siamo stati al parco di plitvice e mentre ci andavamo abbiamo preso con noi due ragazzi che stavano facendo autostop per Zagabria. La loro storia è davvero interessante e hanno fatto davvero un viaggio a dir poco stupefacente, dalla Polonia sono stati in Georgia, Turchia, Bosnia, Croazia e penso di aver addirittura saltato qualcosa. Dopo aver lasciato i ragazzi siamo a fare i biglietti al parco e qui la prima tragedia.
Per fare i biglietti c’era letteralmente una fila di mezzo km, bisogna arrivare molto presto per evitare la coda. Dopo aver fatto i biglietti ci siamo diretti a prendere la barca (che è inclusa nel prezzo di 180kn per gli adulti e di 80 per i ragazzi), la quale ci ha portati dall’altro lato del parco. Anche qui, le parole davvero non bastano per descrivere la bellezza del luogo.
A plitvice è vietato fare il bagno, quindi portate solo scarpe comode, un cappello e tanta pazienza. Anche qui c’erano delle cascate, ma molte di meno del parco del Krka. Finito il percorso abbiamo preso un’altra barca per andare a vedere l’altro lato, e qui c’erano dei laghi con dei colori indescrivibili. Oltre alle barche si possono prendere anche dei treni elettrici che fanno il giro dell’interno e in genere vi lasciano o al pontile o vicino all’entrate (ce ne sono due).
Di ritorno abbiamo accompagnato un altro ragazzo che stava facendo autostop per Split, anche lui polacco. Come mi raccontavano i due ragazzi stamattina, in Polonia è molto comune e molte persone viaggiano in questo modo, solo che in alcuni paesi (come la Croazia) è molto difficile perché solo i turisti si fermano. Anche in Georgia è molto comune, anzi mi hanno raccontato che le persone anche semplicemente per fare delle commissioni lo fanno.
Dopo essere arrivati a Zara siamo andati a mangiare di nuovo da Proto food and more con Noè sempre dalla nostra parte, siccome letteralmente all’improvviso ha iniziato a diluviare. Siccome la fantasia ci assiste abbiamo preso: 2 Tuna steak, un’insalata di polpo e poi io ho provato la Baby beef tail con gnocchetti di spinaci. Anche qui mi sono fatta consigliare e anche sta volta è stata un’ottima scelta. Sempre per la questione della fantasia abbiamo preso come dolce la torta di carrube. Uno dei camerieri ci ha voluto offrire da bere e ci ha portato tre diversi liquori, uno alle carrube, uno alla salvia e un’altro che deriva dal vino rosso.
Dopo siamo andati di nuovo dove c’è la mostra di Chagall per vedere al piano superiore la mostra permanente. Finita la mostra c’era una parte dedicata alle foto di com’era e com’è Zara, mentre vedevamo abbiamo sentito parlare delle signore in croato e italiano e abbiamo iniziato a vedere le foto con loro. Dopo poco queste signore mi hanno dato a parlare, sono nate sotto la Zara italiana, una di loro con l’arrivo di Tito è scappata in Italia e l’altra si è spostata nel nord della Croazia per amore. Ci hanno raccontato tutta la storia della vecchia Zara e Dalmazia, compresa la storia dell’isola di Lissa (attuale Vis). Ben diversa da quello che si studia a scuola e di certo molto più struggente.
Vorrei concludere questo post diversamente dal solito, senza dare consigli utili, ma con delle considerazioni personali.
Questa giornata è stata l’ennesima dimostrazione che viaggiare apre la mente e libera dai pregiudizi. finché non c’è confronto, a mio parere, non c’è davvero la cultura. Non bisogna viaggiare solo per dire agli amici che si è stati da qualche parte, bisogna viaggiare per aprire la propria mente, vedere con i propri occhi quello che si è letto, studiato.